In una triste conta degli eventi critici oggi è toccato al carcere di Trapani. Un detenuto albanese è evaso durante la fruizione dell’ora d’aria. Pare che avesse già precedenti di evasione.
Invero, il carcere di Trapani ha da tempo note carenze di risorse umane, tanto che il personale per protesta aveva di recente adottato l’astensione dalla mensa per attirare l’attenzione sulle gravi carenze organiche eppure nulla è cambiato …e ancora una volta un detenuto, ancora una volta un albanese (tradizionalmente incline alle evasioni), ha approfittato dei passeggi e ha fatto perdere le sue tracce.
Sappiamo che i nostri del Nic, in collaborazione con il personale di polizia penitenziaria locale, sono sulle tracce dell’evaso e auspichiamo che venga riacciuffato al più presto!
Ma chiediamo con veemenza che di fronte questo ennesimo episodio l’amministrazione non resti inerte!! Occorre correre ai ripari prima che sia troppo tardi!! Occorre innovazione e strategia!!
Diventano ormai fondamentali alcuni necessari strumenti tecnologici, peraltro in uso sul territorio, per garantire la sicurezza: pensiamo al braccialetto elettronico. È di poche ore fa una notizia di senso opposto che racconta della tentata evasione di un soggetto ai domiciliari, che avrebbe manomesso il braccialetto elettronico, ed è subito stato arrestato dai carabinieri del comando stazione di San Giorgio ionico e tradotto nella casa circondariale di Taranto. Siamo al paradosso: è più sicuro tenere i detenuti agli arresti domiciliari con il braccialetto, che in carcere dietro alte mura di cinta!
L’amministrazione faccia una scelta di sicurezza: investa sulla tecnologia, oltre che sul personale.
Esprimiamo vicinanza ai colleghi del carcere di Trapani e al Comandante!